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18. A un passo da perdere Voyager 2
Voyager 2 è in viaggio da oltre quarantasette anni ed è così lontano che un comando ci mette quasi 20 ore – andando alla velocità della luce – per raggiungerla. Circa otto mesi dopo il lancio, però, un mancato messaggio causò una catena di problemi che rischiarono di far perdere la sonda, per sempre. Un problema che non fosse stato risolto ci avrebbe tolto un pezzo di storia. Un problema di comunicazione, ma innescato da cosa? Per scoprirlo ci è voluto l’aiuto di Paolo Ferri, che è riuscito a indagare fra report della Nasa e fonti meno ufficiali. Scoprendo che le conseguenze di questo episodio causarono una vera e propria rivoluzione al Jpl. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother
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17. Akatsuki: cinque anni per entrare in orbita attorno a Venere
Il primo appuntamento con Venere dei giapponesi è stato un mezzo disastro. Arrivati puntuali, nel momento cruciale hanno fatto fiasco, perdendo la loro missione Akatsuki e trovandola in un’orbita completamente diversa e persino problematica. Per tornare a Venere ci sono voluti cinque anni, ma poteva andare molto peggio se non fosse intervenuto un giovane italiano che non la missione non c’entrava nulla, ma si trovava nel posto giusto al momento giusto. Lui è Stefano Campagnola, lavora alla Nasa e lo conosceremo in questa puntata di Houston. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother
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5. Ai confini dell’universo. Dal Big Bang all’origine della vita nel cosmo
Siamo davvero lontano da casa. Il viaggio a bordo delle macchine del tempo dell’astrofisica ci ha portato fino alle prime stelle e galassie apparse nella storia del cosmo, oltre 13 miliardi di anni fa. Ci addentriamo ancora più lontano, quando l’universo era pervaso da un miscuglio di particelle e luce, di cui possiamo osservare un “fossile” nelle microonde: la radiazione cosmica di fondo, che custodisce i segreti sul Big bang, da cui tutto ha avuto origine. Dopo aver viaggiato indietro nel tempo e nello spazio, è il momento di volgere lo sguardo al futuro, con la consapevolezza di quanto sia unico e speciale il nostro pianeta. Ci rivolgiamo così all’astrobiologia, disciplina profondamente interdisciplinare che unisce astronomia, biologia e geochimica per affrontare una delle domande più antiche e universali: siamo soli nell’universo? Con interviste a Maura Sandri e John Robert Brucato (Inaf). Soggetto, testi e produzione di Lucia Bucciarelli. Supporto editoriale: Claudia Mignone (Inaf). Crediti musiche: Pixabay. Crediti audio radiazione cosmica di fondo: (c) John G. Cramer - 2013
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16. Solar Orbiter, un tuffo nei detriti spaziali
È peggio perdere una missione perché si è costretti a tuffarsi nei detriti spaziali, rischiando di venire colpiti, oppure perché una parte della navicella si è letteralmente congelata e tutti i suoi componenti si sono saldati a causa del freddo? Con Solar Orbiter non c’è stato bisogno di scegliere: la missione dell’agenzia spaziale europea che più si è avvicinata al Sole, le maggiori preoccupazioni le ha date, fin da subito, vicino alla Terra. Con i racconti di José-Luis Pellon e Andrea Accomazzo. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother
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4. Galassie. Forme, colori ed evoluzione delle galassie del Gruppo Locale
Il viaggio spaziotemporale procede attraverso le galassie nei pressi della nostra Via Lattea, che solo cento anni fa si pensava essere l’unica nell’universo. Dal grande dibattito del 1920 alle rivoluzionarie osservazioni di Edwin Hubble pochi anni dopo, scopriamo come è cambiata la nostra visione del cosmo da allora fino ai giorni nostri. Telescopi sempre più grandi, dotati di strumenti sempre più potenti, catturano una miriade di galassie, la cui straordinaria varietà di colori, forme e strutture ci racconta storie di nascita, evoluzione e interazione cosmica, svelando i segreti delle leggi fondamentali dell’universo. Ma quanto di ciò che vediamo nelle immagini del cosmo è reale? I colori sfavillanti delle galassie sono autentici o frutto di elaborazioni scientifiche? Con interviste a Enrichetta Iodice e Crescenzo Tortora (Inaf). Soggetto, testi e produzione di Lucia Bucciarelli. Supporto editoriale: Claudia Mignone (Inaf). Crediti musiche: Pixabay
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15. Cluster vola senza batterie
Esplosi nel '96 quand'erano ospiti del tragico volo inaugurale del primo razzo Ariane 5, i quattro satelliti Cluster dell'Agenzia spaziale europea hanno avuto una seconda possibilità: sono stati ricostruiti e lanciati quattro anni dopo, nel 2000. Una seconda vita che non li ha però dispensati da guasti e cattive sorprese. Le batterie di bordo, vitali durante le fasi di eclissi, si deterioravano velocemente e periodicamente esplodevano, causando guasti ai sistemi elettronici e persino cambiando la direzione di volo dei satelliti. Senza batterie si può volare e spegnere il satellite durante le eclissi, ma che succede se poi, finita l’eclissi, il satellite non comunica più? Con i racconti di Paolo Ferri. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother
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3. La Via Lattea. Stelle, esopianeti e buchi neri
È il momento di tuffarsi tra le centinaia di miliardi di stelle popolano la Via Lattea, la galassia che ospita il nostro Sistema Solare. Un’esplorazione che intreccia mito, arte e scienza: dalla leggenda della sua origine nella mitologia greca ai dipinti di Rubens, fino alle prime osservazioni di Galileo e alla mappatura di Herschel. Grazie alle moderne missioni spaziali come Gaia, che ha mappato quasi due miliardi di stelle, proviamo ad afferrare la struttura della nostra galassia, passando attraverso migliaia di pianeti extrasolari e spingendoci fino al buco nero supermassiccio che si nasconde al suo centro, con lo sguardo rivolto al futuro della ricerca astronomica. Con interviste a Serena Benatti e Ilaria Musella (INAF). Soggetto, testi e produzione di Lucia Bucciarelli. Supporto editoriale: Claudia Mignone (INAF). Crediti musiche: Pixabay
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14. Kourou abbiamo un problema… al decollo
3,2,1, and liftoff…Quante volte vi sarà capitato di guardare il video di un lancio spaziale e sentire questo conto alla rovescia. Fiato sospeso per alcuni secondi, e poi applausi e attesa per le fasi successive del volo. Ma vi ricordate i primi tentativi di lancio di Space X, esplosi uno dopo l’altro? Sono solo esempi recenti, ma anche all’Esa e alla Nasa incidenti simili ce ne sono stati negli anni. E il loro prezzo, in termini economici e umani, talvolta è stato molto alto. In questa puntata parliamo di lanci andati più o meno male, e cerchiamo di capire cosa prova chi vede andare in cenere davanti ai propri occhi il lavoro di anni, o addirittura decenni. Fra tutti Paolo Ferri, che nel ’96 ha vissuto la sua prima esperienza traumatica nel mondo delle missioni spaziali. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother
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2. You are here. Il Sistema solare: pianeti, asteroidi e comete, da Copernico alle missioni spaziali
Il viaggio attraverso lo spazio e il tempo prosegue attraverso il Sistema solare, il nostro vicinato cosmico, popolato da pianeti e altri piccoli corpi che orbitano attorno al Sole. Molto è cambiato dai tempi di Copernico, che per primo propose il sistema eliocentrico quasi cinque secoli fa. Oggi molteplici sonde robotiche esplorano lo spazio interplanetario per indagare i misteri delle nostre origini cosmiche, come la missione Rosetta che ha visitato la cometa 67P e Hayabusa 2, che ha riportato sulla Terra alcuni campioni dell’asteroide Ryugu. Con interviste a Giangiacomo Gandolfi ed Ernesto Palomba (Inaf). Soggetto, testi e produzione di Lucia Bucciarelli. Supporto editoriale: Claudia Mignone (INAF). Crediti musiche: Pixabay. Crediti audio cometa 67P: Dati: ESA/Rosetta/RPC/RPC-MAG. Sonificazione: TU. Braunschweig/IGEP/Manuel Senfft, CC-BY-NC-SA 4.0.
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13. Soluzioni acrobatiche a problemi irrisolvibili (parte 2)
Storia di un ingegnere che si è trasformato in hacker inventandosi un comando taroccato - l’Esa l’ha chiamato “dirty hack” – per salvare uno degli strumenti del satellite Cluster. Una procedura vietata nel mondo dell’Esa tanto quanto nell’industria. Ma l’unica possibile, per cercare un rimedio. Ecco perché anche questa puntata è stata intitolata “soluzioni acrobatiche”. E poi parleremo un po’ di software e della missione Exosat, la prima europea a portare un computer riprogrammabile a bordo, che gli ha salvato la vita. Con i racconti di Paolo Ferri. Musiche: “Contagion”, Scott Buckley; “Sneaky Snooper”, instrumental brother